Giovinazzi, GP Singapore: un punto strappato e qualche rimpianto

Giovinazzi, GP Singapore: un punto strappato e qualche rimpianto© sutton-images

Gara solida di Giovinazzi, ancora in zona punti e con un risultato condizionato dalla strategia decisa dal muretto Alfa Romeo. Un primo run più corto poteva valere la settima posizione

Fabiano Polimeni

23.09.2019 ( Aggiornata il 23.09.2019 14:32 )

Ancora a punti, dopo un week end nel quale è stato solido e veloce. Ha respirato anche l'aria dei piani alti, corso in testa al Gran Premio di Singapore per alcuni giri, in un primo stint probabilmente portato un po’ troppo lungo per non condizionare la prestazione.

Antonio Giovinazzi riparte da Marina Bay con un decimo posto e il rammarico di una strategia costata un piazzamento migliore ma il sollievo di una penalità di 10” risoltasi in un “posizione invariata”. Poteva costare il punto conquistato con i denti il passaggio troppo vicino alla gru impegnata nelle operazioni di rimozione della Williams di Russell.

“Sentimenti contrastanti al termine della gara. Ma anche se ad un certo punto in pochi ci avrebbero creduto, io da Singapore senza almeno un punto non sarei tornato a casa”, racconta Giovinazzi.

Le prestazioni sono quelle di un giovane che merita la conferma, perché altro potenziale ancora può esprimere. Veloce in qualifica lo è da tempo, finalizzatore in gara per la seconda gara consecutiva.

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“E’ stata una gran battaglia e sono felice di portare a casa un punto per me e il team, però resto ancora con la sensazione che avremmo potuto concludere in una posizione più alta.

Guidare la gara e lottare al vertice con Ferrari e Mercedes è stata una sensazione fantastica”, ha raccontato Antonio, che incassa i complimenti di Vasseur: "Antonio ha corso una gara eccellente, sbagliando praticamente nulla e, con la Safety Car in pista prima, avremmo potuto commentare un risultato incredibile. Antonio è riuscito a salvare un punto nonostante la macchina danneggiata, però resta la sensazione del 'cosa sarebbe accaduto se'".

I TEMPI DELLA STRATEGIA 

La beffa di una chiamata al pit-stop solo al giro 34, arriva pochi istanti più tardi, quando la safety car entra in pista per l’incidente tra Grosjean e Russell e, un pit in regime di neutralizzazione, avrebbe fatto risparmiare il 40% del tempo a Giovinazzi.

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Safety Car sulla quale evidentemente confidava totalmente la strategia sviluppata da Alfa Romeo.Abbiamo allungato troppo il run su gomme medie e alla fine ero molto in difficoltà. Sono entrato in contatto con Daniel e ho danneggiato la sospensione anteriore sinistra. Poi il pit, la gomma dura e di nuovo la morbida.

Se ci fossimo fermati prima avremmo potuto forse trovarci davanti a Norris, in settima posizione”, ha aggiunto il pilota pugliese, che dal contatto con la Renault di Ricciardo ha rimediato un volante fuori asse fino al termine del Gran Premio: “Il volante tirava da un lato ed è stato davvero problematico, però volevo davvero quel punto e ho lottato fino alla fine per la posizione”.


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