Formula 1, Red Bull correrà con power unit Honda

Formula 1, Red Bull correrà con power unit Honda© sutton-images.com

Arriva l'ufficialità sull'accordo per le stagioni 2019 e 2020. Red Bull lascia Renault dopo 12 anni e si lega alla casa nipponica, che raddoppia l'impegno in Formula 1

Fabiano Polimeni

19.06.2018 09:20

«Decideremo nel week end del GP d’Austria». «Non aspetteremo oltre il GP di Francia». La determinazione Red Bull, la prima. Renault, la seconda. La fornitura di power unit nel 2019 e 2020 al centro delle discussioni. C’è la parola fine: nelle prossime due stagioni racconteremo di una Aston Martin Red Bull motorizzata Honda. Arriva al termine il lungo sodalizio tra Red Bull Racing e Renault, durato 12 stagioni e fatto di vittorie (47), titoli mondiali (4 Piloti e 4 Costruttori) così come di polemiche roventi. Si apre un nuovo capitolo che traghetterà verso la nuova era regolamentare del 2021, prospettiva sulla quale un altro motorista potrebbe subentrare: Aston Martin.

I progressi compiuti da Honda e manifestati con Toro Rosso quest’anno convincono Red Bull a spostare la scommessa dal “giallo” al “rosso”, sulla roulette delle power unit. «Questo accordo pluriennale con Honda segna l’avvio di una nuova, avvincente, fase negli sforzi di Aston Martin Red Bull per competere non solo per la vittoria nei gran premi ma per quello che è sempre stato il nostro obiettivo: i titoli mondiali», commenta Christian Horner.

E' una scommessa sul potenziale di crescita che ha Honda rispetto a Renault, il cui avvicinamento ai riferimenti Ferrari e Mercedes procede a piccoli passi, non senza intoppi legati all’affidabilità e, soprattutto, con l’assenza di un’efficace modalità di funzionamento del propulsore in qualifica 3 per rivaleggiare con i due riferimenti assoluti.

L’opportunità di legarsi a Honda, poi, ha risvolti anche di esclusività nel rapporto di fornitura, non più partner alla pari con il team ufficiale Renault e McLaren, ma la possibilità di lavorare dettando l’agenda delle proprie esigenze tecniche. «Abbiamo sempre preso decisioni come questa con un unico criterio in mente: siamo convinti che il risultato ci permetterà di competere al più alto livello. Dopo attente considerazioni e valutazioni siamo certi che questa collaborazione con Honda sia la giusta direzione da prendere per il team.

Siamo rimasti colpiti dall’impegno Honda in Formula 1, dai rapidi progressi compiuti di recente con il nostro team Toro Rosso e dalle loro ambizioni, che incontrano le nostre. Non vediamo l’ora di lavorare con Honda nei prossimi anni e di correre insieme per inseguire i premi più grandi in Formula 1», ha aggiunto Horner.

Che Red Bull fosse orientata sempre più verso l’accordo con Honda era divenuto chiaro dopo il Gran Premio del Canada, con gli apprezzamenti arrivati da Helmut Marko sul progresso cronometrico assicurato dall’evoluzione della power unit Honda introdotta a Montreal; la stessa discussione sul momento ultimo per definire o meno un accordo , la divisione di vedute con Renault sulle date, puntava in una direzione chiara. Renault che, nei giorni scorsi, ha ribadito come la power unit realizzata a Viry Chatillon restasse la miglior chance per Red Bull di essere in lotta per il mondiale nei prossimi anni.

In casa Honda, è Takahiro Hachigo, presidente di Honda Motor, a sugellare l'accordo e dire: «Avendo stabilito un buon rapporto con la Scuderia Toro Rosso, abbiamo deciso di ampliare il nostro coinvolgimento in Formula 1 all’altro team della famiglia Red Bull dalla stagione 2019. Avere due team vuol dire poter avere accesso al doppio dei dati disponibili in precedenza. Crediamo che lavorare sia con Toro Rosso che Red Bull Racing ci consentirà di avvicinarci all’obiettivo di vincere delle gare e campionati, costruendo due solide collaborazioni. Le discussioni sono andate avanti molto rapidamente, grazie alla predisposizione aperta di Red Bull e rispettosa nei confronti di Honda, che ha portato a un accordo giusto ed equo per tutte le parti».


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