Editoriale del Direttore: Texas e adesso sia quel che sia!

Editoriale del Direttore: Texas e adesso sia quel che sia!

Il Mondiale F.1 sbarca negli Stati Uniti per un round che può già essere decisivo. Con 59 punti di vantaggio Hamilton ha le mani sul quarto titolo della carriera mentre Vettel è chiamato a una rimonta che è quasi impossibile

Andrea Cordovani

16.10.2017 12:17

C’è un numero che gira in testa: 59. Come il costo della candela che ha mandato in tilt la Ferrari di Vettel in Giappone, ma soprattutto come i punti di distacco che ora dividono Sebastian dal leader del Mondiale Lewis Hamilton quando mancano 4 Gp dalla fine. Cifre da una parte insignificanti ma decisive e dall’altra numeri terribili da recuperare. Roba da Reparto RinCorse e non è neanche detto che sia sufficiente. Con solo un poker di gare prima dei titoli di coda l’impresa sarebbe così titanica da risultare adesso poco credibile, pura follia pensarci anche se l’aritmetica non ha ancora dato la sua condanna. 

«Non si possono perdere dei mondiali per particolari da 59 euro che si rompono», ha tuonato nel post-Suzuka il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne che ha spedito a Maranello Maria Mendoza, spagnola di Saragozza, anni 42, in FCA dal 2012 guidava una squadra di 25 persone con l’incarico di controllare la qualità dei fornitori dei motoristi del gruppo. Quello che serve adesso alla Ferrari per coprire le falle di un sistema che ha compromesso la stagione. E mentre la dottoressa Mendoza è già a lavoro, in esclusiva ad Autosprint Toto Wolff ha spiegato come mai alla Mercedes non si verificano rotture come quelle degli ultime due Gp alla Ferrari: «Da 5 anni siamo molto impegnati in processi di controllo della qualità e affidabilità. Usiamo solo componenti che hanno superato le nostre verifiche, che sono per decisione capillari ed invasive». Il boss delle Frecce d’Argento ha raccontato anche di non aver mai visto un Hamilton a così alto livello e che adesso si apre una fase cruciale. Non parla di titolo, ci va cauto chiarendo che nel Motorsport niente è prevedibile. 

Di sicuro inconsueta è la cover di Autosprint di questa settimana e oltre che sorprendente è particolare. Per introdurci al Gp Usa in Texas, nessuno poteva fare di meglio del grande Claudio Villa, copertinista e prima china del leggendario Tex Willer, oltre che da sempre purissimo appassionato di automobilismo da corsa. Il quale infatti ha simbolicamente riprodotto una sfida tra Vettel e Hamilton per una volta a cavallo di purosangue veri e propri, in un momento intensissimo e concitato che potrebbe segnare una svolta in questa annata comunque esaltante. Il risultato è la gemma grafica che potete ammirare. Realizzata a tappe forzate e perfino colorata dal nostro e vostro amico Artista. Grazie, Claudio. E speriamo che il frutto della tua bravura calda e sentita sia di buon auspicio per assistere a una corsa, comunque vada, entusiasmante.

Già, entusiasmante. Come il decimo scudetto dei rally italiani conquistato da Paolo Andreucci da Castelnuovo Garfagnana. A 52 anni questo eterno ragazzino, insofferente all’aria condizionata, continua a soffiare forte sul fuoco di una passione che in lui brucia ancora forte. La vittoria di dieci campionati negli sport di squadra assegna la stella: ora anche lui può appuntarsela alla tuta. Al culmine di trenta anni di onorata carriera, Paolo continua a correre dietro al suo sogno con una fame bulimica di successi. Complimenti “Ucci”, classe di ferro 1965, macinatore estremo di chilometri e rivali. 


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