L’editoriale del Direttore: Spa e Monza Mondiale flat out

L’editoriale del Direttore: Spa e Monza Mondiale flat out

Prima Spa, poi Monza. È un ritorno flat out quello del Mondiale di F.1 che tra Belgio e Italia, nel giro di due week end, entra nella sua fase più calda, fors’anche decisiva

Andrea Cordovani

20.08.2018 14:44

Si riparte dal solco scavato in Ungheria a fine luglio da Lewis Hamilton tornato a più 24 su Sebastian Vettel nella corsa al Mondiale Piloti e al + 10 della Mercedes sulla Ferrari nel Mondiale Costruttori. È ancora tutto in gioco, ovvio. Ma da qui in avanti si prospettano nove finali dove ogni errore finirà per fare la differenza. E pesare come macigno nell’economia di un campionato schizofrenico con equilibri che finora, spesso e volentieri, si sono ribaltati all’interno di un fine settimana.

«Sono abbastanza fiducioso che se avremo la macchina con cui lottare, possiamo metterli sotto pressione e far accadere le cose nella seconda metà di campionato. Nel 2017, abbiamo perso il campionato perché la nostra vettura non era abbastanza veloce da essere alla pari nella parte finale della stagione, al di là di quello che è successo con i ritiri. Spero e penso che quest’anno abbia dimostrato che la nostra vettura è più efficiente, più forte e che ha ancora molte potenzialità da scatenare. Sono abbastanza fiducioso su ciò che è in cantiere e che possiamo migliorare. Quindi vedremo. Dovrebbe essere un’entusiasmante seconda parte dell’anno».

Lo ha dichiarato Seb Vettel al sito ufficiale della F.1 ed è musica per le orecchie di chi sogna un finalone con tanto rosso dopo un agosto davvero movimentato nel quale il mercato piloti è andato letteralmente in ebollizione, innescato dall’effetto domino del passaggio di Daniel Ricciardo alla Renault e culminato con l’addio alla F.1 da parte di Fernando Alonso. Lo spagnolo correrà gli ultimi 9 Gp e poi cambierà aria. Intanto è già tornato in pista e a Silverstone con la Toyota nel Wec avrebbe anche vinto la terza gara di fila ma le TS050 sono state escluse dalla classifica.

Nel frattempo, sempre da Silverstone, è rimbalzata una notizia piuttosto bizzarra, ma non priva di fondamento. Con Pierre Gasly ormai dirottato dalla Toro Rosso alla Red Bull, il team faentino si ritrova sguarnito, senza piloti. Brendon Hartley, che era ormai certo di non ricevere la conferma per il 2019, ha ora buone possibilità di rimanere mentre per l’altra vettura non ci sono piloti Junior Red Bull all’orizzonte. Daniel Ticktum, infatti, non avrà la superlicenza per mancanza dei punti necessari per ottenerla. E questa è stata una vera doccia fredda per Helmut Marko che sperava di convincere la FIA a chiudere un occhio.

Per questo motivo, mentre erano a Silverstone per il Wec, gli ex piloti Toro Rosso Sebastien Buemi e Jean-Eric Vergne hanno ricevuto una chiamata da Marko. Sareste disponibili a tornare in F.1? Va ricordato che proprio Marko spense ogni illusione allo svizzero e al francese non permettendo loro il salto in Red Bull. Buemi dopo tre stagioni venne bocciato per lasciare il posto a Daniel Ricciardo, mentre tre stagioni dopo, Vergne venne sacrificato e in Red Bull al posto di Vettel passato in Ferrari, ci andò il suo compagno Daniil Kvyat, appena un anno di Toro Rosso, nonostante il francese avesse ottenuto più del doppio dei punti del russo. Vergne se ne andò dalla F.1, perché neanche confermato in Toro Rosso, non senza polemica e quest’anno ha vinto il campionato di F.E. Cosa avranno risposto i due a Marko? In fatto di risposte una clamorosamente bella è arrivata ancora a Silverstone dalla Ferrari che ha conquistato a sorpresa la prima vittoria in Gt nella superstagione del Wec.

Entusiasta Antonello Coletta: «Se mi avessero detto dopo le qualifiche che avremmo lasciato Silverstone con una vittoria non ci avrei mai creduto. Questo successo è la dimostrazione di quanto possano fare una squadra meravigliosa come quella formata dalla Ferrari e da AF Corse e due piloti come Alessandro Pier Guidi e James Calado, che non a caso sono i campioni del mondo in carica. I problemi non sono risolti e soprattutto le perplessità sulle condizioni nelle quali gareggiamo rispetto ad alcuni avversari rimangono. Però oggi ci godiamo questa grandiosa vittoria che ci riempie d’orgoglio e continuiamo a lavorare per arrivare ancora più pronti in Giappone ad ottobre».


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