MADRID – Dal tripudio 'Mundial' dell'82' all'incubo di una Coppa del Mondo senza Italia la prossima estate: 35 anni dopo l'atmosfera è molto diversa al 'Bernabeu' dove la Nazionale esce umiliata dagli 'olé' della marea rossa e la pipa di Pertini e i Tricolori al vento sono un ricordo sbiadito, spento come lo sguardo del presidente federale Tavecchio impietrito sugli spalti al triplice fischio finale. La squadra azzurra viene travolta dalla Spagna - che allunga a +3 in vetta al gruppo G - e sarà costretta ormai quasi sicuramente ad affrontare il playoff per staccare il pass per Russia 2018.
Spagna-Italia 3-0: le statistiche del match
FURIE ROSSE - Il copione della gara è chiaro fin dalle prime battute, con la Spagna a far girare la palla in cerca di spazi e l’Italia compatta nella propria metà campo pronta ad andare in pressing e a ripartire. Una strategia che richiede però aggressività (più di quella che potevano avere ad esempio un Barzagli 'a chilometro zero' o Spinazzola mai utilizzato in questo inizio di stagione con l'Atalanta) e a farne le spese subito è Verratti, ammonito già al 4’ per un fallo su Busquets e raggiunto al 12’ da Bonucci sul taccuino dell’arbitro. Il fallo del neo milanista su Asensio al limite dell’area costa però caro due volte, perché costringerà il difensore (diffidato) a saltare il prossimo match contro Israele e - soprattutto - perché sulla palla va Isco che con un destro a giro telecomandato supera un incerto Buffon, surriscaldando il 'Bernabeu' già in ebollizione. La strada adesso è ancora più in salita per l’Italia, che prova comunque a reagire e al 22’ manda il primo segnale a un De Gea bravo però a risponde d’istinto all’incornata di Belotti su cross di Darmian. Ma è solo un fuoco di paglia perché la Spagna risponde subito con Piqué - che resta alto dopo un corner e di testa sfiora la traversa (26’) - e prima del riposo (40’) prende il largo con un sinistro chirurgico del fenomenale Isco, lasciato libero di colpire al limite dell’area. Unico rimpianto azzurro un fuorigioco inesistente fischiato alla mezz’ora su Belotti lanciato a rete da un lancio di De Rossi. Si va al riposo con due reti sul groppone e l’impressione che i due soli mediani azzurri non possano bastare, circondati dalle maglie rosse dei giocolieri iberici e poco assistiti da un Insigne in difficoltà a coprire tutta la fascia e un Candreva monocorde.
Spagna-Italia, quanti fischi per Piqué al 'Bernabeu'
SPROFONDO AZZURRO - Dopo l'intervallo si riprende senza cambi ed è proprio Candreva a ciccare clamorosamente una ghiotta palla che gli capita sul destro dopo uno spunto di Immobile. Non è poi migliore la mira di Belotti che al 53' non inquadra la porta di testa a due metri dalla porta, ma la sensazione è che l'Italia - al di là degli sforzi per riaprire il match - si affidi all'improvvisazione a differenza di una Spagna che chiede invece ai suoi assi di recitare un copione mandato giù a memoria. Lasciati gli azzurri liberi di sfogarsi per un po' le 'Furie Rosse' riprendono così presto in mano il comando della partita, annichilendo l'Italia con il possesso palla e numeri di alta scuola come il tunnel su Verratti ad opera di Isco (68'), che poi manda al tiro Carvajal a cui sbarra però la strada Buffon. Ventura prova a cambiare l'inerzia della sfida mandando in campo Eder e Bernardeschi al posto di Belotti e Candreva (70') e Lopetegui risponde inserendo Morata per Iniesta, salutato dall'ovazione del 'Bernabeu' a differenza dell'altro 'blaugrana' Piqué.
Qualificazioni Mondiali: le classifiche